3. L’uso della Coscienza nel Zhineng Qigong
Quali cose nel nostro corpo ci hanno danneggiato? Se assorbiamo ciò che ci ha danneggiato, questo ci gioverà. Molte funzioni del corpo possono assorbirlo, “assorbire, assorbire, assorbire”. Una volta che lo abbiamo assorbito, pensiamolo di nuovo, naturalmente si attiverà la chiamata.
Noi pratichiamo il Qigong. È un insieme completo di conoscenze. Tutta la teoria deve essere applicata correttamente. Pratichiamo per cambiare le condizioni materiali con lo Spirito, il secondo effetto della Coscienza. Il terzo effetto della Coscienza è la risposta agli stimoli esterni. Quando qualcosa all’esterno ci stimola, ci procura un effetto e dobbiamo reagire ad esso. Questa attività mentale può cambiare la nostra reazione all’intensità della stimolazione degli oggetti esterni. Per esempio: quella cosa ci ha stimolato e ora fa molto male, questa dovrebbe essere la normale reazione prevista. Per esempio, ci siamo graffiati la pelle e questo fatto esiste oggettivamente, c’è una reazione all’inizio del dolore. Questo processo di reazione varia a seconda dello stato mentale della persona, anche se si tratta dello stesso evento. Il graffio ha già avuto un effetto sul nostro corpo ma lo stato mentale è diverso ed Il risultato è diverso, perché alcune persone sono molto coraggiose. Anche le persone coraggiose hanno bisogno di ricevere uno stimolo, ma non hanno paura. Qual è il motivo? Questo è l’effetto dello Spirito, c’è anche una funzione di resistenza mentale: “Sono preparato, vai, non ho paura di te anche se mi colpisci. Non ho paura perché sono preparato e se mi dai un pugno, non provo dolore.”
Il Prof. Pang Ming spiega: se non siamo preparati, non lo sappiamo ed un pugno ci farà male. Questa è una situazione a cui tutti dobbiamo prestare attenzione. Quando pratichiamo il Qigong dobbiamo usare questo effetto in modo attivo. Ti darò un pugno. Sto scherzando! Ti colpirò. Non abbiamo paura. Andiamo, tiriamo fuori il petto. Do un pugno Dum dum dum. Dare qualche pugno non è un problema. Anche questo è un effetto dello Spirito. Qual è la ragione? Dopo l’azione dello Spirito, porterà il Qì proprio qui. Quando tiriamo in fuori il petto, Il qì arriva e con il Qì presente non abbiamo più paura di essere colpiti. Praticare il Qigong duro significa praticare questo, rafforzare questa funzione. Praticare Qigong duro non significa non aver paura di essere colpiti. Possono colpirci con le pietre, con i bastoni ma non temiamo nemmeno di essere feriti con un coltello. Anche questo è rafforzare le funzioni comuni perché non appena Il Qì arriva non temiamo il pugno e ci alleniamo nel rafforzare questa funzione. Allenarsi e rafforzarsi nel Qigong duro.
Se pratichiamo bene il Qigong duro, cosa altro ci serve? Non si usa quel tipo di Qì, ma se ci prepariamo bene a questa sensazione, può essere diversa. Quando ci feriamo con un taglio, se temiamo il taglio, ci farà male, se il nostro stato mentale sarà diverso, possiamo essere degli eroi. Non ci importa del dolore e lo teniamo per un momento, non fa male farsi un taglio e può anche non essere doloroso.
Mettiamo un carbone ardente sulla gamba, non fa male. Non reprimiamo. Ci fa male? Fa male anche a chi cammina sui carboni ardenti, ma la loro sensazione è che il dolore non sia molto intenso. Sopportano il dolore. A volte, quando abbiamo paura, non lo facciamo, non siamo preparati mentalmente. Non parliamo di bruciarci, ma solamente che il nostro fuoco è ad alta temperatura. Oh, oh. Ci spaventiamo e scappiamo. Questo fattore mentale è diverso. Qualcuno mi dice, professor Pang, ci sono persone strane, sono davvero disperate, non vogliono vivere. Noi, gente comune, come siamo? Anche noi viviamo delle situazioni, per esempio quando non stiamo prestando attenzione mentalmente e ci tagliamo, forse non sentiamo neanche dolore. Quando siamo a casa a cucinare, tagliando la verdura, senza prestare attenzione, ci tagliamo un dito. Fa molto male? Non fa tanto male. Ma se ora anch’io tengo in mano un coltello lucido e scintillante, un grande coltello, allungo la mano e taglio un pezzo con il coltello, poi vado più a fondo e muovo il coltello, come mai quando lo diciamo solamente, tremiamo? Perché? Anche noi teniamo un coltello e tagliamo con il coltello, ma non fa così male. Certo, se siamo eroi, non abbiamo paura, non abbiamo paura del coltello che taglia, e se taglia non è doloroso. Quello che accade è lo stesso di prima, la mente sta resistendo.
Il Professor Pang cita una serie di esempi dove è possibile vedere la reazione delle persone in situazioni differenti, e spiega che occorre pensare seriamente per poter comprendere Il grande ruolo che gioca la mente, perchè il fattore mentale è molto importante. Se riceviamo uno stimolo esterno, lo stato mentale non è lo stesso per tutti e la manifestazione non è la stessa, anche il risultato non è lo stesso. Questo è per quanto riguarda gli stimoli esterni di una situazione, inoltre le cose dall’esterno, a secondo di come prestiamo attenzione o meno con la nostra mente, sono diverse. Per esempio, ci sono persone che stanno parlando e chiacchierando, sono felici e contente, e parlano in questo stato. All’improvviso arrivano due persone e scuotono la testa e dicono: “guarda, guarda te… “ appena vediamo questa situazione diventiamo paranoici. “Stanno parlando di me?” Ci facciamo caso e ci vergogniamo. Cosa fare allora? Tappiamoci le orecchie per non ascoltare! Ma…” Cosa sta dicendo questa persona?” Quindi ascoltiamo attentamente e non sentiamo parlare le altre le persone intorno a noi, perché potremmo non sentirle parlare, ma di quella persona a cui abbiamo prestato attenzione, possiamo cogliere ogni parola o frase. Perchè? Questo succede perché la nostra mente è concentrata. Se la nostra mente e la nostra attenzione sono concentrate, colleghiamo la nostra mente a quella persona e alla sua quantità di informazioni fisiche e questo intensifica lo stimolo per noi. Se non prestiamo attenzione a questa questione, lo stimolo si riduce. Questa è la funzione selettiva della nostra mente. La Funzione selettiva… è un problema che potrebbe non essere stato sperimentato da tutti gli studenti. Parliamo invece di qualcosa che molti conoscono. Ad esempio, quando ci concentriamo completamente nel fare qualcosa come leggere un romanzo, guardare la televisione o studiare o mentre facciamo qualcosa in cui siamo completamente concentrati ci sforziamo, ci concentriamo e lo facciamo. Qualcuno viene a chiamarci, ma non riusciamo a sentirlo. Per quale motivo? perché la nostra mente è concentrata e non abbiamo prestato attenzione a questa persona. Qualcuno però ci chiama più forte e ancora non riusciamo a sentirlo. Questo ci fa comprendere quanto è importante il fattore mentale.
E tornando a parlare di praticare Zhìnéng Qìgōng o qualsiasi altro Qigong e dell’effetto mentale, dobbiamo avere fiducia e prestare attenzione. Se non prestiamo attenzione, se non ci crediamo, potrebbe non funzionare per noi. Alcuni maestri di Qigong dicono che la fede lo rende efficace. Ora cerchiamo di capire questa frase. Ad esempio nella nostra pratica in piedi, tutti devono prestare attenzione. È necessario che lo Spirito agisca. Tu, sei questa persona. Ti chiedo di prestare attenzione. E tu non presti attenzione. Non solo non presti attenzione, ma parli senza senso. Facendo così, non è solo una mancanza di attenzione, ma assumi anche un atteggiamento di resistenza. In questo caso, non funzionerà bene in te. Praticanti, pensateci. Arrivati a questo punto, ripensate alla Vostra pratica di Zhìnéng Qìgōng. È necessario credere e concentrare la nostra mente collaborando attivamente, affinché funzioni bene . Se pensiamo di collaborare attivamente, possiamo farlo senza credere? Il credo è la premessa e possiamo poi concentrare la nostra mente. Nel fare questa cosa senza fiducia, senza credere, non possiamo riuscirci perché vogliamo resistere e, semplicemente non è possibile farlo. È uguale a prima: Vai, non ho paura di te. Non è diverso. Può essere altrettanto inefficace. Questo si chiama resistenza della Coscienza.
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La Coscienza e la resistenza. Siamo pronti e funziona. Questa resistenza funziona? Perché a volte non funziona? L’ordine di emettere Qì esterno.
Mettimi alla prova in modo specifico, bene, allora crederò. È così che bisogna dirlo. Dire alla persona: “Se mi credi, ti sanerà ed agirà bene, se non mi credi allora non posso aiutarti”. Inoltre, noi non siamo scienziati, ma io vi dico che noi siamo scienziati. La logica scientifica non l’abbiamo ancora sentita dire da noi stessi. Quello di cui abbiamo parlato prima è proprio la logica scientifica del Qìgōng. Perché non vi hanno sentito parlarne e semplicemente non vi credono, ma quando ne parliamo tutti dovrebbero capirlo chiaramente. Perché chiediamo a tutti di usare attivamente la propria Coscienza e perché devono concentrarsi. Perché pensare in modo positivo va bene, va bene, va bene. Perché pensare in questo modo, può avere un effetto. Abbiamo già parlato di tre effetti e quando parlo di questo, gli studenti mi dicono “Professore Pang, lei sta parlando di psicologia, io rispondo, sì, c’è la psicologia ma non è solo psicologia. Se volete includerla nella psicologia, dovete ampliare la portata della psicologia perché questa consapevolezza può avere altri effetti, non solo su se stessi. La psicologia ha effetto su se stessi, non ha effetto sull’esterno, ma il nostro Spirito può avere effetto sull’esterno. Quando iniziamo a praticare con il Qigong le particelle devono disperdersi. Le particelle devono disperdersi attraverso lo Spirito del praticante di Qigong, trasformando la materia esterna. Ma detto così, la gente non ci crede.
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Il nostro Qì esterno, Il Qì esterno fa cambiare le cellule cancerogene. Fa cambiare i batteri, anche questo avviene attraverso Yìshí, e questi batteri, quando emettiamo il Qì esterno, nel momento in cui emettiamo il Qì, facciamo crescere i batteri più velocemente. Crescono velocemente, I batteri devono crescere velocemente e nel momento in cui emettiamo il Qì, dobbiamo uccidere i batteri. Ucciderli, ucciderli. Tutto questo è emettere Qì. Uno è per farli morire, l’altro è per farli crescere. Due diversi Yìshí (Intenzione-Informazione), hanno effetti diversi. Questo ci dimostra che l’attività dello Yìshí, non agisce solo su noi stessi ma anche su cose al di là di noi stessi.
Noi possiamo fare degli esperimenti, con una persona che non è malata, ma se a casa sua, c’è qualcuno malato e questa persona pensa solo che il malato in casa guarisca e guarisce, questo è l’effetto della Coscienza. Fino a dove credete che possa arrivare l’effetto della Coscienza? Può arrivare fin dove vogliamo. Comunque, non abbiamo ancora fatto altri esperimenti, non abbiamo lavorato con altri pianeti, ma solo sulla Terra. Una volta è successo negli Stati Uniti, da qui, abbiamo inviamo il Qì negli Stati Uniti. Usando l’intenzione per risolvere i problemi.
Da Cuore a Cuore
Maria Grazia Mauri
Segue nr 4