Lā Qì (o Lāqì), una delle pratiche più importanti di
Zhineng Qigong
Nel Zhìnéng Qìgōng, una delle pratiche più importanti è Lā Qì (o Lāqì), per la sua efficacia nel raccogliere il Qì Esterno o per l’emissione di Qì da impiegare per il riequilibrio energetico e per auto-trattare le malattie, anche se spesso la potenza di questa tecnica non viene compresa pienamente dai principianti di Zhìnéng Qìgōng.
“Lā” significa “tirare” e “Qì” normalmente si riferisce al Qì Esterno, questo è il significato del nome della pratica; insieme, questo termine significa ed indica il tirare e attirare il Qì Esterno verso una parte del corpo.
Lā Qì può essere fatto sia da seduti che in piedi. Dalla postura di Wújí zhuāng, spostare le mani all’altezza dell’ombelico davanti all’addome con i palmi uno di fronte all’altro come se tenessi una sfera invisibile di energia, con le punte delle dita che quasi si toccano.
Apri le mani ai lati (circa la lunghezza di una mano), quindi chiudi e riporta le mani nella posizione iniziale. Ripeti questi movimenti. È molto semplice, ma il Lā Qì non è un movimento isolato della mano; coinvolge la mente e tutto il corpo.
Una cosa importantissima che aumenta l’efficacia della pratica e la rende più potente nell’agire sono i movimenti di apertura-chiusura che non devono essere eseguiti dalle mani, ma dalle spalle, dai gomiti, dai polsi e dalle mani che agiscono come un’unità (in una pratica avanzata, il movimento è del Mìngmén).
Happy Lā Qì!
Nel movimento “aperto”, conducendo con i gomiti, gli arti superiori seguono la mente intenta ad espandersi nel Cielo Azzurro (lontano); nel movimento “ravvicinato”, conducendo con le mani, gli arti superiori seguono la mente intenta a tirare/attirare e condensare il Qì Esterno dal Cielo Azzurro (Universo) alla zona tra i palmi.
La mente, in uno stato rilassato e sereno, guida il qi nel penetrare all’interno.
Durante Laqì, la mente, in uno stato rilassato e sereno, guida il qi nel penetrare all’interno, è importante pensare che nella zona che stiamo trattando, il Il qi e il sangue sono abbondanti e scorrono liberi, le malattie svaniscono, le funzioni degli organi interni e di ogni altra parte del corpo tornano alla normalità.
Le mani ruotano lentamente davanti ai punti o alle zone in cui sono presenti delle malattie, ruotando massaggiano il qì facendolo penetrare ancora più all’interno, portandolo a scorrere sempre più liberamente. Usiamo la coscienza per portare il qì dove è necessario per farlo scorrere, portandolo a penetrare sempre più all’interno. “Tutte le malattie svaniscono” è il “ritornello” mentale migliore da ripetere durante la pratica di Lā Qì, sentire che siamo sani e che le malattie sono già scomparse, tutte le funzioni sono già tornate alla normalità!
Dobbiamo solo finalizzare il qi e pensare che il qi dentro il corpo è abbondante ed arriverà ad essere naturalmente abbondante.
Dopo un po’ di pratica di Laqì, si possono sentire due forze opposte che si verificano tra le mani.
Nei movimenti “aperti”, si può sentire che c’è una forza di attrazione tra i palmi che impedisce alle mani di aprirsi ai lati. Nei movimenti “ravvicinati”, si può sentire che c’è una forza di resistenza tra i palmi che impedisce alle mani di muoversi l’una verso l’altra. Questa forza di resistenza è l’indicazione che c’è abbastanza Qì concentrato tra le mani. Si può portare-trasportare questo Qì concentrato dove è necessario, a se stessi o ad altre persone con l’intenzione che le funzioni del corpo siano normali.
Una volta che si diventa esperti nella pratica, non è necessario concentrare il Qì e poi spostarlo. Si può fare Lā Qì direttamente all’area problematica.
Ad esempio, se si lavora sulla spalla di qualcuno, si può mettere la spalla della persona tra le nostre mani e poi fare Lā Qì, senza toccare con le mani la spalla. La tecnica è quella di esprimere l’intenzione che le funzioni della spalla siano normali. Quando apri pensa al cielo azzurro, quando chiudi immagina di concentrare il Qì curativo tra le mani che si toccano all’interno della spalla, immaginando che la spalla non esista.
Questo è chiamato usare Qì esterno per la guarigione. È la particolarità dello Zhìnéng Qìgōng, che lo distingue da altri metodi di Qì Gong.
In questo video, riassunto e tradotto dal cinese dall’amico Stefano Ciulli che ringrazio con il cuore, il Dr. Pang Ming inizia il discorso dicendo che spesso i praticanti sottovalutano il Lā Qì, si lasciano sviare dalla sua apparente semplicità esteriore, credono che visto una volta sia tutto lì, non capiscono che invece ci sono dentro molti “segreti” per ottenere il buon funzionamento del Lā Qì a livello “interno”.
Poi invita a mettersi nella posizione di Lā Qì, con le mani affacciate poste davanti la mezzeria del corpo, a rilassarsi e a trovare quiete.
Le mani molto lentamente si aprono e si chiudono. Si eseguono movimenti molto lenti e piccoli. In questo modo, soprattutto i praticanti più sensibili, possono percepire una resistenza intermittente nell’aprire e chiudere, più i movimenti sono lenti e piccoli e più questa sensazione si acuisce.
Continua ad aprire e chiudere. La mani quasi non si muovono.
Continuando la pratica piano piano ci si rilassa e ci si distende.
Utilizzando il dito medio della mano destra, si punta verso il centro del palmo della mano opposta, rimanendo ad una breve distanza, e poi si tracciano molto lentamente dei cerchi.
Continuando la pratica, nonostante il dito non tocchi il palmo della mano opposta, su questa piano piano si avverte una sensazione. Tale sensazione è determinata dal qì che è stato prodotto dal Lā Qì. Facendo poi questo semplice movimento circolare il qì si sposta attorno al centro del palmo.
Da questo semplice principio si originano tante tecniche. Le pratiche sviluppate da tanti maestri sono basate su questo semplice principio chiave. Lo ZNQG ha reso pubblico questo principio.
Anche il Peng Qì Guan Ding Fa (PQGDF) è praticamente tutto costituito di Lā Qì: tutti i tira-spingi sono Lā Qì, tutti gli apri-chiudi sono Lā Qì, tutti i su-giù sono Lā Qì. Il principio chiave del PQGDF è molto semplice. Partendo dal semplice principio dal Lā Qì , abbiamo sviluppato il PQGDF.
I principi dello ZNQG provengono da diverse pratiche classiche, normalmente non divulgate. Se si vanno a vedere i movimenti di tali pratiche, essi appaiono estremamente complicati, ciò che abbiamo fatto è prendere i principi e le tecniche essenziali da ognuna di esse, metterli assieme e sviluppare su questi una pratica da insegnare agli studenti per migliorare la loro salute. Esercizio dopo esercizio il praticante diventa in grado di muovere il qi e di portarlo all’interno del corpo e così ripristinare la propria salute.
Questa è un importante particolarità del Zhineng Qigong (ZNG). Lo ZNQG non è come le altre pratiche, esso non trasmette le metodiche classiche, ma è bensì basato su un insieme di pratiche di molti maestri, sui loro principi centrali e segreti, segreti che Dr. Pang si è adoperato a chiarire. In questo modo, il Qigong risulta così potenziato verso la salvaguardia della salute e la risoluzione delle malattie. Occorre quindi comprendere che la pratica del ZNQG è diversa dalla pratica comune.
Un’altra caratteristica peculiare dello ZNQG riguarda il suo insegnamento/trasmissione, la trasmissione dello ZNQG è detta “三传并用” sān chuán bìng yòng, cioè avviene per triplice via. Ci si può chiedere, nel caso di una persona malata, che non può muoversi bene, che non si può esercitare, come si fa? Oppure nel caso di un bimbo piccolo, che ancora non riesce a muoversi, come si fa? Volendo trattare la malattia, come si fa?
Invece ci sono tante persone che non potevano muoversi o si muovevano male e anche tanti bambini piccoli che col tempo sono guariti, come è successo? È proprio perché la trasmissione del ZNQG avviene per triplice via, “三传并用” sān chuán bìng yòng [attraverso le forme, attraverso il cuore e per via divina, ndt.].
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É possibile fare Lā Qì con i suoni, ecco un video Lā Qì sonoro con la voce del Dr Pang Ming da usare per la pratica:
KAI = aprire
HE = chiudere/avvicinare
LA = tirare
WAI LA = tira verso l’esterno
WAI = esterno
NEI = interno
Buona pratica!
Da Cuore a Cuore
Maria Grazia Mauri