Placebo, funziona in tutti i sensi
il martedì 01 marzo 2011 Stampa il Contenuto Crea file pdf del Contenuto

Placebo o nocebo? Se il pensiero è negativo o positivo non cambia, il risultato è sempre come noi lo avevamo immaginato

La nostra mente è tutto. Può farci guarire o peggiorare e può anche incidere sull’effetto negativo o positivo dei farmaci. Se qualcuno aveva ancora dei seri dubbi sulle incredibili potenzialità della mente, la ricerca che stiamo per presentarvi fugherà ogni dubbio.

Lo studio, apparso su Science Translational Medicine, (di cui l’articolo) mostra come le aspettative negative di un farmaco o di un potente antidolorifico, può annullare qualsiasi effetto della droga assunta. Al contrario, se l’aspettativa e positiva, l’effetto dell’antidolorifico viene addirittura raddoppiato. Effetto placebo ed effetto nocebo, quindi, funzionano sempre.

Questo diviene un punto fondamentale nel funzionamento di un farmaco, sia esso naturale o no. Secondo i ricercatori dell’Università di Oxford, infatti, sarebbe opportuno che i medici considerassero sempre prima l’opinione dei pazienti circa l’efficacia dei trattamenti a cui devono sottoporsi o dei farmaci che devono assumere.
«I medici non dovrebbero sottovalutare la notevole influenza che hanno le aspettative negative dei pazienti sul risultato finale», spiega Irene Tracey del Centro per la risonanza magnetica funzionale della Oxford University.

Ci sono molti pazienti affetti da dolori cronici, i quali sembrano non passare con nessun farmaco. Forse sarebbe il caso che i medici che hanno in cura queste persone considerassero l’eventuale effetto nocebo che interviene nell’inefficacia di qualsiasi trattamento adoperato.

Se l’effetto placebo è dimostrato funzionare, perché non valutare anche il nocebo? L’effetto placebo infatti si verifica quando ai pazienti viene somministrata della semplice acqua o della sostanza inerte credendo che si tratti di un farmaco vero e proprio che farà loro del bene. L’effetto che si ottiene, paradossalmente, è lo stesso (o quasi) ottenuto dal vero farmaco.
Se è il cervello, quindi, che in molti casi gisce sulla nostra salute, in senso negativo o positivo, perché non cercare di affidarci anche a lui durante una terapia medica?

Il chimico David Hamilton, nel 2009, ha pubblicato un libro scientifico e illuminante al tempo stesso proprio riguardo le incredibili potenzialità della mente. Racconta di guarigioni pseudo-miracolose avvenute grazie al potere della mente e, soprattutto, di come i pensieri, siano essi negativi o positivi, siano in grado di modificare i nostri geni.
I presupposti sono incredibili e senz’altro in grado di sconvolgere il rapporto medicina-benessere. Attendiamo nuovi interessanti sviluppi.
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