Scaramuccia: «La Toscana punto di riferimento internazionale per le medicine complementari»
il mercoledì 02 giugno 2010 Stampa il Contenuto Crea file pdf del Contenuto


Al convegno sull'approccio naturale alla salute del bambino a Terra Futura

Indagine ARS: per il 25% dei bambini ricorso a tecniche e rimedi dolci

«Quello che la Toscana ha fatto con le medicine complementari è un percorso che viene da lontano e ha consentito un processo di maturazione. Ora, per le medicine complementari la Toscana è diventata un punto di riferimento non solo nazionale, ma internazionale». L'assessore regionale al diritto alla salute Daniela Scaramuccia è intervenuta al convegno sull'"Approccio naturale alla salute del bambino", che si è tenuto nella Polveriera della Fortezza da Basso nell'ambito di Terra Futura. L'assessore ha ricordato le tappe fondamentali di questo percorso, iniziato a metà degli anni '80, quando la Regione finanziò i primi corsi di agopuntura, e proseguito con l'inserimento delle medicine complementari (che allora si chiamavano alternative e successivamente non convenzionali) nel Piano Sanitario Regionale del 1996. Ora in Toscana ci sono tre centri di riferimento regionali per le MC: Firenze per l'agopuntura e la medicina cinese, Lucca per l'omeopatia, Empoli per la fitoterapia; servizi di MC in tutte le Asl, 105 ambulatori pubblici di MC su tutto il territorio regionale.
«Quello che ha fatto la differenza in questi anni - ha detto - é stata la collaborazione, il fare sistema, l'integrazione. Ora la Rete Toscana di Medicina Integrata è una struttura del governo clinico del sistema sanitario toscano, e ha i suoi rappresentanti nel Consiglio Sanitario Regionale. In Toscana vogliamo garantire la libertà di scelta terapeutica per tutti i cittadini, ma contemporaenamente anche la necessità di proteggere il cittadino nelle proprie scelte di salute. Per esempio, la gestione del rischio clinico è applicata anche alle medicine complementari, ed esiste un servizio di fitovigilanza per gli eventi avversi».
Una recente indagine svolta dall'ARS, l'Agenzia Reg ionale di Sanità, ha accertato che per il 25% dei bambini toscani i genitori fanno ricorso a tecniche e rimedi "dolci". «Anche per i più piccoli il ricorso alle terapie naturali è una tendenza consolidata - osserva l'assssore - L'approccio alla salute del bambino è un tema assai delicato. E' motivo di grande soddisfazione per tutti il fatto che i genitori toscani possono usufruire, se lo desiderano, di servizi diffusi sul territorio e contattare gli oltre 100 ambulatori pubblici di medicina complementare del Servizio sanitario regionale, ma anche trovare nell'ospedale pediatrico Meyer, a cui è dedicata parte del convegno, un luogo dove si esercita la medicina occidentale ai più alti livelli professionali, tenendo conto anche e soprattutto della persona-bambino e del suo diritto a un luogo di cura rispettoso di tutti i suoi bisogni».
Daniela Scaramuccia ha infine ricordato il primo ospedale di medicina integrata di Pitigliano, che la Regione ha finanziato con un milione e 400.000 euro per i primi due anni di attività e che partirà dopo l'estate, e ha indicato tre elementi su cui lavorare: «La ricerca: è fondamentale assicurare una ricerca continua, che aumenti sempre l'efficacia delle nostre terapie; poi l'integrazione continua tra medicina tradizionale e medicine complementari; infine, quello che con termine inglese si definisce "empowerment", ma che io preferisco chiamare consapevolezza del paziente, che va costantemente accresciuta».


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