Meditare allontana solitudine, malattie cardiache e Alzheimer
il lunedì 30 luglio 2012 Stampa il Contenuto Crea file pdf del Contenuto

La pratica della meditazione mindfulness può contribuire a ridurre l’isolamento e anche il rischio di malattie cardiovascolari, demenza e Alzheimer


Al pari di una sorta di panacea contro tutti i mali, la meditazione mindfulness (o meditazione di consapevolezza) sembra essere efficace non solo per ristabilire l’equilibrio psicofisico e favorire la socialità, ma anche per tenere lontane le malattie cardiovascolari e perfino demenza e la malattia di Alzheimer.

A confermare per l’ennesima volta i benefici della meditazione sono stati i ricercatori della Carnegie Mellon University (CMU) di Pittsburgh negli Stati Uniti che ne hanno analizzato gli effetti su 40 adulti sani di età compresa tra i 55 e gli 85 anni. Le prime evidenze hanno suggerito che la mindfulness può ridurre lo stato di solitudine in adulti e anziani, ridurre i livelli d’infiammazione del corpo – correlati a malattie come quelle cardiovascolari, il cancro e l’Alzheimer.

Il dottor J. David Creswell e colleghi della CMU per il loro studio hanno raccolto dai partecipanti dei campioni di sangue e valutato la socialità mediante una scala di “solitudine”. Dopo di che, i volontari sono stati suddivisi a caso per ricevere rispettivamente 8 settimane di training di Mindfulness Based Stress Reduction (MBSR) o nessun trattamento (nel caso del gruppo di controllo). La formazione prevedeva un lavoro sulla respirazione, il divenire consapevole delle proprie sensazioni e imparare a gestire le emozioni.

Al termine delle otto settimane di training l’osservazione, l’analisi dei dati raccolti e dei campioni di sangue hanno mostrato diversi cambiamenti nei partecipanti appartenenti al gruppo mindfulness. Anzitutto si vista una riduzione dello stato di solitudine, in particolare nei partecipanti più anziani, ma non solo. L’analisi dei campioni di sangue prelevati prima del training di MBSR aveva evidenziato un aumento dell’espressione genica pro-infiammatoria delle cellule immunitarie. Dopo il training, nei volontari del gruppo MBSR, si è invece mostrata una riduzione dell’espressione genica pro-infiammatoria, in aggiunta alla misura della proteina C-reattiva (CRP).
Come accennato, una riduzione dell’infiammazione dell’organismo è benefica nei confronti della prevenzione di diverse malattie.
Meditare dunque si rivela ancora una volta una scelta vincente sotto tutti i punti di vista.
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