La sfida rivoluzionaria di Ervin Laszlo
il venerdì 19 giugno 2009 Stampa il Contenuto Crea file pdf del Contenuto


L’umanità ha raggiunto il punto cruciale della sua storia, quello che il filosofo ungherese chiama il punto del caos. I problemi planetari riguardano tutte le nazioni e ogni individuo. La vera sfida che ora dobbiamo affrontare è quella di scegliere il nostro futuro

Ervin Laszlo è nato a Budapest nel 1932. A cinque anni rivela un grande talento musicale e a quindici anni è già considerato tra i più grandi pianisti contemporanei. Ma la passione per i problemi scientifici e filosofici, la spinta interiore a dare una risposta agli interrogativi fondamentali dell’esistenza alla fine prevale sugli studi musicali.
Si è laureato in filosofia e scienze umane alla Sorbona diventando uno dei maggiori esperti nella filosofia dei sistemi e nella teoria generale dell’evoluzione.
Ha insegnato e svolto ricerche in alcune delle più importanti università degli Stati Uniti, in Europa e in Estremo Oriente, collaborato con le più alte istituzioni politiche ed economiche internazionali.
Al fine di elaborare una nuova etica per un mondo sostenibile ha fondato il Club di Budapest, che ha diramazioni internazionali e regionali, attorno al quale si sono riunite le più importanti personalità nel campo della scienza, della religione e della cultura, come il Dalai Lama, Yehudi Menuhin, Desmond Tutu, Vaclav Havel, Michail Gorbachev, Peter Gabriel e molti altri.
Nel cercare una nuova chiave di interpretazione del mondo, Laszlo ha saputo creare una perfetta sintesi tra discipline scientifiche e quelle umanistiche.
Il suo pensiero segue le tendenze della fisica moderna e unisce concetti fisici, biologici, psicologici e spirituali della realtà con implicazioni rivoluzionarie. Egli afferma l’esistenza di un assoluto campo energetico virtuale che renderebbe l’universo più simile a un organismo vivente che a una roccia muta, un tutto che evolvendosi produce le condizioni per l’emergere della vita e della coscienza, un organismo con il quale bisogna imparare a vivere in sintonia.
L’universo, dunque, come un insieme dinamico, un campo di consapevolezza in cui tutte le sue componenti sono in un processo di evoluzione, di divenire. E l’umanità intera è parte di questo processo evolutivo. "Ogni cosa è interconnessa, tutti i processi, tutti i sistemi, tutta la vita, tutto è interdipendente - spiega Laszlo -. Oggi l’umanità è di fronte alla scelta fra lo sprofondare nel caos oppure evolvere verso una nuova moralità, verso una comunità globale, etica e sostenibile. In tutta la storia non vi è mai stato un momento più potente per compiere un cambiamento cruciale su scala mondiale”.
Per troppo tempo la dimensione interiore della trasformazione attuale è rimasta indietro rispetto a quella esteriore. La sfida per fronteggiare la crisi e le emergenze del nostro tempo consiste nel promuovere l’evoluzione della coscienza, riscoprire la nostra umanità, la nostra identità e in nostro ruolo.

Maurizio Torretti

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