Un hospice dedicato a Tiziano Terzani
il martedì 13 aprile 2010 Stampa il Contenuto Crea file pdf del Contenuto


Sorgerà sulle colline di Castellina Marittima, tra le province di Pisa e di Livorno.

Accoglierà malati, terminali e non solo, assistiti da medici che utilizzeranno medicina tradizionale e complementare

POMAIA (Pisa) – L’hospice Tiziano Terzani sorgerà sulle colline di Castellina Marittima, tra le province di Pisa e di Livorno, con vista sul mare e sulle isole dell’arcipelago toscano. Sarà un luogo di «medicina e spiritualità», progettato con tecniche di bio-architettura. Accoglierà malati, terminali e non solo, assistiti da medici che utilizzeranno la medicina tradizionale e complementare, da psicologi, terapeuti del dolore, filosofi, specialisti della meditazione. La prima pietra a fine aprile dopo la firma della convenzione e del protocollo d’intesa con Regione, Società della Salute e Asl. L’hospice sarà infatti convenzionato con il servizio sanitario nazionale. L’annuncio sarà dato durante il convegno «Portare pace nella Vita e nella Morte» che si svolgerà dal 30 aprile al 2 maggio all’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, la prima comunità buddista italiana, al quale insieme a medici ed esperti parteciperà anche Angela Terzani, scrittrice e moglie di Tiziano Terzani.

IL PROGETTO - «È un progetto che va nella direzione del pensiero di Tiziano – spiega Angela Terzani – che lui stesso ha descritto in "Un altro giro di giostra". Mio marito ha testimoniato la necessità di umanizzare la medicina, ha spiegato l’importanza di curarsi con chemioterapia e radioterapia per aggredire il cancro, ma allo stesso tempo ha descritto come sia importante avere anche una cura spirituale, non nel senso religioso del termine, ma interiore. Anche negli ultimi giorni Tiziano si è sempre sentito partecipe di un grande disegno cosmico ed ha affrontato al meglio la morte». La vicinanza dell’hospice con il tempio buddista non è causale. Tra i membri dell’associazione Dare Protezione, una onlus al centro del progetto, ci sono anche monaci di Pomaia. «Ma non costruiremo un hospice buddista – spiega Francesco La Rocca, medico del reparto cure palliative di Livorno -, bensì un luogo dove medicina tradizionale e completare si incontreranno con una dimensione spirituale. Non religiosa, però. Perché la struttura sarà aperta a tutte le fedi e ad atei ed agnostici. Insomma a tutti coloro che vogliono curarsi con uno sguardo alla dimensione interiore e spirituale». Insieme alla medicina tradizionale, saranno impiegate tecniche cognitivo-comportamentali di rilassamento, massaggi shatzu, agopuntura e ci sarà una collaborazione con l’ospedale di Pitigliano, il primo in Italia di medicina integrata nel quale operano anche omeopati, fitoterapisti e agopuntori.

LA STRUTTURA - «Partiremo con dodici posti letto – spiega La Rocca – e con una scuola dove apprendere nuove tecniche per alleviare il dolore e assistere al meglio i pazienti. Nascerà anche una scuola di formazione». Patrizia Micoli, laurea in Filosofia è una specialista in assistenza al lutto. Il suo ruolo? «Aiutare spiritualmente il paziente e i familiari – spiega – perché non esiste solo il dolore fisico e psicologico, ma anche spirituale. Noi cerchiamo di sostenere queste persone nel loro viaggio interiore, che va al di là di ogni religione e credenza. L’hospice sarà aperto a tutti, credenti, agnostici, atei». Carla Freccero, è una monaca tibetana, ed è tesoriere dell’associazione Dare Protezione: «Abbiamo voluto dedicare l’hospice a Terzani perché è stato un uomo di grande profondità, uno spirito libero, capace di dare al progetto una dimensione laica e spirituale allo stesso tempo. La moglie Angela ci ha aperto le braccia ed ha condiviso con entusiasmo il nostro progetto. Faremo di tutto per essere all’altezza del compito».

Marco Gasperetti
13 aprile 2010

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