La mesa andina (Misha)
di Arnaldo Quispe, articolo pubblicato nel suo sito, qui
Traduzione di Maria Grazia Mauri - www.dacuoreacuore.it
Immagine di Arnaldo Quispe
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Nella tradizione andina la Mesa andina (Misha) è l'equivalente di un altare dal potere sciamanico, è essenzialmente uno spazio sacro composto da oggetti di potere che servono per entrare in contatto con forze ancestrali e spirituali del cosmo vivente. La Mesa è “waca”, cioè una tradizione sacra, unica, immateriale, nella tradizione andina merita rispetto e venerazione, è una alleanza spirituale, può servire solo a chi la indossa.
La Mesa è “pachachaka”, cioè un ponte cosmico che collega i diversi piani dimensionali della tradizione: hanaj pacha, kaypacha y e ukhu pacha, rispettivamente il mondo superiore, umano e inferiore. La Mesa può essere utilizzata per la connessione con il lignaggio sacro (panaca andino) degli insegnanti andini. La Mesa come pachachaka, è un punto in cui l'energia viene trasmutata da energia pesante in fine, quindi il panno serve come strumento, rappresenta il potere della Pachamama per digerire e metabolizzare l'energia pesante, cioè ha il potere di pulire e purificare. E' un involucro portatile, sempre a disposizione, che permette di essere spostato facilmente da un punto all'altro, per seguire la Limpia o altri rituali, in qualsiasi contesto o ambito.
Una Mesa portatile può essere composta da un mantello andino, un sacchetto di alpaca o lama, un tessuto usato per racchiudere il pacchetto con oggetti personali di chi lo indossa. All'interno i maestri andini collocano le khuyas, pietre sacre che sono state ereditate dai loro antenati o dagli insegnanti, cariche di energia fine per gli anni di utilizzo, e servono anche da canale energetico (pachachaka). All'interno della Mesa possono esserci, tra l'altro: Ritratti (di insegnanti o antenati), lettere importanti, foglie di coca, ciondoli, conchiglie, croci, disegni simbolici, ecc), o tutto ciò che rappresenta il sacro, per la persona che usa questo oggetto di potere.
Si dice che la Mesa è un feticcio, perché per il mondo occidentale è costituito solo da oggetti che gli andini venerano e considerano sacri, questo aspetto compete con il primo livello di consapevolezza della tradizione. Tuttavia, nella medicina tradizionale andina, il suo uso si estende ad altri livelli per la sua utilità e per il suo valore pratico. Se un iniziato di quarto livello perde la Misha, non ci sono problemi, deve solo comporne una nuova, questo insegna l'atteggiamento del distacco, anche dagli oggetti sacri. Ricordate che la Mesa può avere solo valore sacro per chi la indossa.
Il mishachakuy è uno dei rituali sacri di iniziazione della tradizione andina, per entrare in sintonia con il lignaggio dei maestri, è una celebrazione molto personale tra insegnante e iniziato per collegare la forza e la direzione del maestro andino panaca. Con mishachakuy l'iniziato riceve gli insegnamenti energetici ancestrali che per secoli ha conservato la tradizione.
La Mesa è “pachachaka”, cioè un ponte cosmico che collega i diversi piani dimensionali della tradizione: hanaj pacha, kaypacha y e ukhu pacha, rispettivamente il mondo superiore, umano e inferiore. La Mesa può essere utilizzata per la connessione con il lignaggio sacro (panaca andino) degli insegnanti andini. La Mesa come pachachaka, è un punto in cui l'energia viene trasmutata da energia pesante in fine, quindi il panno serve come strumento, rappresenta il potere della Pachamama per digerire e metabolizzare l'energia pesante, cioè ha il potere di pulire e purificare. E' un involucro portatile, sempre a disposizione, che permette di essere spostato facilmente da un punto all'altro, per seguire la Limpia o altri rituali, in qualsiasi contesto o ambito.
Una Mesa portatile può essere composta da un mantello andino, un sacchetto di alpaca o lama, un tessuto usato per racchiudere il pacchetto con oggetti personali di chi lo indossa. All'interno i maestri andini collocano le khuyas, pietre sacre che sono state ereditate dai loro antenati o dagli insegnanti, cariche di energia fine per gli anni di utilizzo, e servono anche da canale energetico (pachachaka). All'interno della Mesa possono esserci, tra l'altro: Ritratti (di insegnanti o antenati), lettere importanti, foglie di coca, ciondoli, conchiglie, croci, disegni simbolici, ecc), o tutto ciò che rappresenta il sacro, per la persona che usa questo oggetto di potere.
Si dice che la Mesa è un feticcio, perché per il mondo occidentale è costituito solo da oggetti che gli andini venerano e considerano sacri, questo aspetto compete con il primo livello di consapevolezza della tradizione. Tuttavia, nella medicina tradizionale andina, il suo uso si estende ad altri livelli per la sua utilità e per il suo valore pratico. Se un iniziato di quarto livello perde la Misha, non ci sono problemi, deve solo comporne una nuova, questo insegna l'atteggiamento del distacco, anche dagli oggetti sacri. Ricordate che la Mesa può avere solo valore sacro per chi la indossa.
Il mishachakuy è uno dei rituali sacri di iniziazione della tradizione andina, per entrare in sintonia con il lignaggio dei maestri, è una celebrazione molto personale tra insegnante e iniziato per collegare la forza e la direzione del maestro andino panaca. Con mishachakuy l'iniziato riceve gli insegnamenti energetici ancestrali che per secoli ha conservato la tradizione.
Arnaldo ci mostra come piegare la Mesa andina