Vi propongo questo articolo comparso su www.Agoravox.fr dell’11/12/2008, dove potrete trovare, oltre all’articolo in francese, anche diversi filmati con l’intervista a Montagnier e il suo intervento a questa conferenza.
Quando Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina 2008, ha dichiarato che un vaccino terapeutico per l’AIDS potrà essere utilizzato nel giro di 4 o 5 anni, la stampa ha diffuso questa buona notizia in tutto il mondo, in effetti si tratta di un annuncio di grande rilevanza. Ma sarebbe importante anche segnalare quando, nel corso di una conferenza, questo stesso genio della scienza ha reso un omaggio postumo molto motivato ad un suo collega bandito e screditato, nell’ottobre del 2007. Questo omaggio, se non ha alcun valore scientifico, acquista un altro sapore quando si esamina il contenuto della conferenza, particolarmente rilevante nelle sue rivelazioni: Luc Montagnier, in effetti ha riportato alla luce la “memoria dell’acqua”…più o meno.
Questa conferenza si è tenuta a Lugano il 27 Ottobre 2007. La prima frase di Montagnier è inequivocabile: “Questa conferenza è un omaggio a Jaques Benveniste, che era un mio collega. All’inizio non l’avevo seguito nei suoi percorsi completamente nuovi, ma si dà il caso che i miei lavori sul virus dell’AIDS mi hanno condotto ad avvicinarmi alle sue idee”. Nel prosieguo dell’intervento egli presenta i risultati dei suoi studi sul virus dell’AIDS. Montagnier afferma, tra l’altro, che egli ha constatato che, quando del sangue infetto era filtrato a tal punto che nessun virus, né altri microorganismi potessero essere presenti nella soluzione, alcune strutture viventi riapparivano spontaneamente dopo una ventina di giorni. Altra scoperta sorprendente: questi batteri e virus che emettono dei segnali elettromagnetici nell’ambiente… quando essi vengono separati! Stupefacente; queste scoperte, relazionate nei dettagli dal premio Nobel, gli fanno affermare che “ l’informazione genetica forse è trasmessa dal DNA a qualcosa che è nell’acqua”. “Questo è qualcosa che va oltre la fantascienza. Io credo che Jaques Benveniste avesse molte idee troppo audaci. Ma io sono sulle sue tracce”.
È curioso che i risultati di questi lavori non siano mai stati pubblicati dalla stampa, né tantomeno dalla comunità scientifica. Ma perché non aver avuto la stessa prudenza nel caso Benveniste? Un mistero sul quale la scienza un giorno dovrà riflettere.
M. Di Leo – Medico - Bari
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