L'importanza dell'intenzione/Il pericolo dell'Ego




Newsletter di informazione sul Reiki, creata e gestita da Maria Grazia Mauri.


Se inoltrate ad altri la presente newsletter, segnalate che è stata tratta da : Dacuoreacuoreinform-reiki www.dacuoreacuore.it , specificando nome e cognome di chi ha tradotto.
E' consentito prelevare il presente articolo soltanto citando integralmente e correttamente le fonti originarie e tutti i riferimenti presenti nel documento. Non sono consentite modifiche. Grazie





Articolo tratto da:
http://usui-reiki.johreiki.net
Di Don Beckett

Traduzione eseguita da Manola Balestreri,
Reiki Master A.I.RE. (Associazione Italiana Reiki) e Reiki Master KOMYO REIKI KAI ITALIA.




L'importanza dell'intenzione

La cosa più importante nella vita (oltre alla respirazione!) è l'intenzione. Anche se ci sono errori e carenze nella nostra tecnica, una buona intenzione apporterà il risultato desiderato. L'intenzione è primaria e proviene dal cuore; la tecnica è secondaria e proviene dalla testa e dalle mani.

Qual è la nostra intenzione quando utilizziamo Reiki? E' di rimuovere i sintomi o di raggiungere un qualche tipo di risultato predeterminato? Oppure è semplicemente l'aprire la connessione con la Sorgente, aumentare il flusso dell'energia della Sorgente, confidando che il miglior risultato segua naturalmente? La mia esperienza dice che quando io penso "sto facendo" qualcosa, quello che io in realtà faccio è dare al mio ego una linea di condotta; mentre i migliori risultati si ottengono quando "non sto facendo".

Il mio "non fare" può comprendere l'utilizzo di alcune tecniche, per esempio durante una sessione Reiki o dando Reiju, ma io vedo la tecnica solo come una porta per l'energia della Sorgente (che è responsabile di ogni avvenimento che succede). Talvolta nessuna tecnica è coinvolta e, cosa rilevante, queste sono le volte in cui succedono le cose più grandi!

Io faccio Reiju con persone di tutto il mondo, tutti i giorni. Chiedo loro di scegliere il giorno e l'ora in cui preferiscono ricevere il Reiju e scrivo le loro informazioni (nome, località, data ed ora) su un pezzo di carta. Poi, talvolta, succede che sono così impegnato con altre cose che l'ora per il Reiju di qualcuno arriva e passa senza che io mi ricordi di fare il Reiju. Qualche volta trovo l'annotazione quando il momento è già passato ed allora faccio Reiju in quel momento (con l'intenzione che sia percepito dall'altra persona nel momento da lei indicato). Ma altre volte quello che mi fa ricordare il Reiju è una e-mail nella mia casella di posta, nella quale mi si dice quanto il Reiju sia stato splendido/potente/spettacolare!

Sono certo che queste descrizioni non sono il risultato di fervide immaginazioni; sono troppo varie e troppo genuine per esserlo, e spesso includono tangibile e quantificabile evidenza. Allora come può essere che qualcuno "riceva" un Reiju che mi sono scordato di mandare?

L'unica risposta che vedo è che il Reiju è stato portato a termine grazie alla combinazione della mia intenzione iniziale, scritta su carta, e l'intenzione del ricevente. Che sia stato "fatto un patto" nel momento in cui abbiamo concordato il giorno e l'ora! E molti casi mi hanno dimostrato che non è neppure necessario mettere la mia intenzione nello scrivere; l'intenzione può essere convogliata immediatamente e senza bisogno di parole.

Il pericolo dell'Ego

Il pericolo dell'ego è che comprime lo scorrere di Reiki (il nostro "ki più alto"), e comprime lo scorrere l'energia della Sorgente. L'ego è una conduttura troppo stretta per queste energie!

Talvolta ci è data la conoscenza intuitiva della condizione di una persona, di una specifica tecnica o azione, o di un consiglio che la aiuterà; ma è importante che noi impariamo a distinguere fra intuizione ed ego. Se il pensiero è coinvolto probabilmente abbiamo a che fare con l'ego. L'intuizione, almeno per la mia esperienza, è senza pensiero, senza parola e veloce come un fulmine: una conoscenza silenziosa ed improvvisa. Qualsiasi concetto di qualcosa di "sbagliato", qualcosa che ha bisogno di "fissaggio", proviene certamente dall'ego. Invece di cercare di "fissare" qualcosa, possiamo semplicemente aprire il flusso dell'energia della Sorgente, che accellererà il compimento dell' intenzione originale inserita nella persona. Un altro modo di dirlo è il seguente: noi connettiamo la persona con il suo se stesso reale - che non richiede il nostro ego per pensare od agire.

Ecco un esempio reale di ego che entra in gioco (e in modo molto più sottile di quanto noi pensiamo possa essere per l'ego):

Una volta insegnavo ad una persona come dare Reiju, io ero il ricevente, e stavo descrivendo il procedimento passo-passo mentre la persona eseguiva. Si trattava di una seduta di pratica: la persona non doveva conoscere nulla in anticipo, non stava cercando di ricordare nulla, stava solo facendo quello che io le dicevo. Ad ogni posizione delle mani io sentivo scorrere una grande quantità di energia e lo stesso sentiva lei.

Dopo la seduta di pratica abbiamo fatto un Reiju come se fosse reale: questa volta lei doveva ricordare tutti i passaggi. Lei pensava a fare bene ogni cosa e a fare bella figura con l'insegnante; e questa volta... entrambi non abbiamo sentito fluire energia!

Un altro modo con cui l'ego si intromette è camuffandosi in amore e compassione! Con questo non voglio dire che non dobbiamo provare amore e compassione - solo che, qualche volta, le persone danno il loro amore e la loro compassione invece di Reiki. Ci sono persone così compassionevoli da non sapere in quale modo stare alla larga dalla loro energia personale! Un segnale certo che sta succedendo questo è che la persona si sente stanca o prosciugata dopo aver fatto una sessione di guarigione, invece di sentirsi con più energia rispetto a quando ha cominciato la seduta.

Potrebbe sembrare difficile vedere questo come una forma di ego - ma è così: una perdita di fiducia nel Reiki e nella Sorgente di energia del ricevente, una sensazione che il "donatore" debba personalmente portare a termine la guarigione (e anche, possibilmente, il desiderio di aver credito per questo).

Questo fa emergere un altro punto che io ritengo sia estremamente importante. Si ritorna all'intenzione: se la nostra intenzione è solo dare energia - anche Reiki - da una fonte esterna, allora il ricevente tende a diventare dipendente dalle continue applicazioni di questa energia. Ma, se il nostro intento è di usare Reiki per aprire il flusso della Sorgente di energia del ricevente stesso, ... Hmmm .... chissà che cosa si potrebbe realizzare?

Grazie a Fara Kaufman, per aver suggerito quest'argomento.



Don Beckett è un praticante ed insegnante di Usui Reiki sull'isola di Hawaii e il creatore di questo sito web.
Ha scritto un libro: Reiki, The True Story: An Exploration of Usui Reiki


Copyright © 2009-2020 Maria Grazia Mauri

Webmaster Maria Grazia Mauri