La premonizione esiste davvero
mariagrazia, domenica 28 ottobre 2012 - 23:31:00
I ricercatori hanno analizzato 26 studi concludendo che esiste la capacità di predire il futuro, basta saperla leggere
MILANO - Premonizione e preveggenza sono vocaboli che fanno immediatamente pensare a storie antiche di oracoli e aruspici, ma in realtà si tratta di concetti che nel corso del tempo hanno stimolato la curiosità e soprattutto le ricerche della comunità scientifica. In questo caso un team internazionale formato dai ricercatori delle americane Northwestern University e University of California - Irvine e dell'italiana Università di Padova ha analizzato i dati di ventisei precedenti studi condotti tra il 1978 e il 2010. Dalle loro osservazioni risulterebbe che sì, gli esseri umani sono in qualche modo in grado di prevedere il futuro, per lo meno quello più immediato. Ma è bene non attendersi illuminazioni improvvise su numeri fortunati o giocate vincenti perché questa nostra presunta capacità sarebbe molto più legata agli aspetti strettamente biologici della nostra esistenza.
ATTIVITÀ ANTICIPATORIA ANOMALA - Julia Mossbridge, alla guida dell'analisi, è restia a parlare di presentimento e preferisce definire il fenomeno rilevato come "attività anticipatoria anomala". Nella loro revisione dei precedenti studi gli scienziati hanno potuto verificare che le persone sottoposte a due o più tipi di stimoli appositamente ordinati per risultare imprevedibili producevano una differente attività biologica post-stimolazione. La sorpresa rilevata è data dal fatto che l'attività che precedeva lo stimolo stesso era già indirizzata e quindi anticipava quella conseguente alla stimolazione. In sostanza i ricercatori hanno preso in considerazione diverse variabili biologiche, come l'attività elettrodermica cutanea, la frequenza cardiaca, la dilatazione della pupilla, l'attività elettroencefalografica e il volume sanguigno, notando che talvolta l’attività prima e dopo lo stimolo andavano nella stessa direzione.
ARRIVA IL CAPO-UFFICIO - L'esempio che ancora Julia Mossbridge usa per spiegare il concetto è quello di un impiegato che, seduto alla sua scrivania, sta giocando a un videogame mentre ascolta musica nelle cuffiette e quindi non può sentire i passi del capo-ufficio che sta per entrare nella stanza. «Le nostre analisi suggeriscono che se si prestasse attenzione ai segnali di cambiamento della nostra attività biologica (che iniziano tra i due e dieci secondi prima dello stimolo vero e proprio), quell'impiegato avrebbe il tempo di spegnere il videogame e la musica e prendere la pratica alla quale dovrebbe lavorare prima che il capo entri in ufficio», fa notare Mossbridge.
IL PARERE DELLO STUDIOSO - Abbiamo sentito Patrizio Tressoldi, psicologo dell’Università di Padova che ha partecipato allo studio, il quale sottolinea le possibili implicazioni future di questo studio: «Le reazioni anticipatorie alle quali si riferisce la ricerca, situata chiaramente in laboratorio, sono molto deboli, ma uno degli aspetti più interessanti è dato dal fatto che questi segnali sono amplificabili attraverso semplici algoritmi, il che darebbe al soggetto la consapevolezza dell’evento imminente e la possibilità di agire come crede». Si aprono a questo punto scenari che sanno di fantascientifico, ma che potrebbero avere applicazioni decisamente reali, come dimostrano già allo stato attuale esperimenti all’avanguardia in campo militare nel settore della percezione anticipata in situazione di pericolo.
UNA RICERCA IN PROGRESS - Sebbene le attuali conoscenze della biologia umana non siano in grado di spiegare questo fenomeno, il team di studiosi crede fermamente nella necessità di ulteriori ricerche a questo proposito, sottolineando che si ha a che fare con il campo dei naturali processi fisici e non con fenomeni sovrannaturali o magici. Con buona pace di Cassandra.
Emanuela Di Pasqua
26 ottobre 2012
Fonte
questo oggetto è tratto da Da Cuore a Cuore
( https://www.dacuoreacuore.it/e107_plugins/content/content.php?content.753 )