Uno studio della scuola di medicina dell'Università di Tel Aviv conferma le virtù del compositore
di CRISTINA NADOTTI
A SUON di musica verso le braccia della mamma, a patto che la musica di accompagnamento sia quella di Mozart. Una ricerca della Scuola di medicina dell'Università di Tel Aviv ha accertato che i neonati prematuri acquistano peso più velocemente se cullati dalle note del compositore austriaco. Non succede la stessa cosa con Bach o con Beethoven. Per accelerare il processo fondamentale per il recupero dei neonati prematuri ci vuole proprio Mozart. Sulla rivista specializzata Pediatrics, i ricercatori spiegano come l'aumento di peso sia conseguenza dell'azione rilassante della musica e come quella di Mozart, in particolare, sia capace di far agitare meno i neonati, con conseguente rallentamento del metabolismo e riduzione del dispendio di energie.
Durante la ricerca, i medici hanno fatto ascoltare Mozart ai neonati per trenta minuti, mentre ne misuravano il dispendio di calorie. Hanno poi messo a confronto i dati ottenuti con la quantità di energie spese dai prematuri in condizioni standard, cioè senza musica, oppure durante l'ascolto di altri compositori. L'"effetto Mozart" è stato lampante, con una riduzione notevole delle calorie bruciate. "Supponiamo che le melodie ripetitive di Mozart agiscano sulla corteccia cerebrale - ha dichiarato il coordinatore della ricerca, Ronit Lubetzky, alle agenzie di stampa - perché abbiamo verificato come lo stesso effetto non si ottenga con musiche di Beethoven, Bach o Bartok, dall'andamento meno lineare di quelle di Mozart. Per avere una accurata spiegazione scientifica del fenomeno sono necessari altri studi, ma è già evidente la ricaduta di tale scoperta sul trattamento dei neonati prematuri. L'aumento del peso è essenziale per ridurre i tempi di permanenza in incubatrice e in ospedale - continua il pediatra - e la musica di Mozart è soltanto uno degli elementi che possiamo utilizzare per creare intorno ai bambini un ambiente più favorevole".
Ancora una volta, la serenità e le linee armoniose della musica classica per eccellenza del genio austriaco mostrano di avere effetti più ampi di quelli del puro godimento. La letteratura scientifica è ricca di studi sugli effetti benefici della musica per la riduzione dello stress e il rallentamento del battito cardiaco, ma una volta di più è stato dimostrato che tra le medicine musicali le "pillole di Mozart" sono le più efficaci. Un precedente studio su adulti colpiti da ictus aveva accertato che le composizioni di Mozart, più che quelle di altri autori, aiutavano a diminuire la frequenza di altri attacchi ischemici transitori. Qualche tempo fa, inoltre, ebbe grande risonanza uno studio secondo il quale sonate e sinfonie mozartiane diffuse nelle stalle aiutavano le mucche a produrre più latte.
Persone, animali e persino piante sono sensibili all'effetto calmante della musica di Mozart, visto che nel 2005 l'Università di Siena decise di accertare quanto affermava un produttore di vino, Giancarlo Cignozzi, convinto che i suoi vigneti producano uve migliori se tra i filari si diffondono le note della musica classica. Il migliore, affermava il viticoltore, è Mozart, anche se la compilation da vendemmia non disdegna Tchaikovsky.
Fonte
questo oggetto è tratto da Da Cuore a Cuore
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