Sole freddo e senza «macchie»Possibile una nuova piccola glaciazione

mariagrazia, martedì 28 aprile 2009 - 00:00:00


di VALENTINA ARCOVIO
Gli scienziati sono davvero molto perplessi per quello che stanno osservando sulla superficie del Sole...e cioè niente. Non si vedeva il Sole così pigro da quasi un secolo: le sue attività stanno rallentando e le macchie solari sono ormai rarissime. Tanto da stupire gli esperti della Nasa, che parlano di un profondo rallentamento dell’attività della nostra stella. Il 2008 aveva fatto scattare il primo sospetto, con 266 giorni su 366 (il 73 per cento dell’anno) senza macchie solari: molti avevano pensato che l’attività del Sole, scandita da cicli di 11 anni, avesse ormai toccato il minimo e che presto le macchie sarebbero tornate, con tanto di eruzioni e tempeste magnetiche capaci di disturbare le telecomunicazioni sulla Terra. Ma non è stato così: il Sole continua a rimanere inattivo e senza macchie solari.

«Questa è la più bassa attività che abbiamo mai visto», ha detto al quotidiano britannico The Independent Marc Hairston dell’Università del Texas, sorpreso che questa fase di inattività non si sia ancora conclusa. Ma non è solo lì'assenza di macchie solari a preoccupare gli scienziati, c’è infatti anche il cosiddetto vento solare – quella corrente di particelle emesse dall’atmosfera più esterna della stella – che è molto debole. La sonda Ulisse, lanciata da Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa), ha registrato una riduzione del vento solare pari al 20 per cento ripetto a 15 anni fa; altre sonde della Nasa hanno poi registrato un'attenuazione della brillantezza del Sole dello 0,02 per cento (del 6 per cento nell’ultravioletto) a partire dal 1996. Infine, i radiotelescopi stanno registrando livelli minimi di emissioni radio provenienti dal Sole, indice di un indebolimento del campo magnetico solare le cui cause non sono ancora ben chiare.

«Questo è il Sole più tranquillo che abbiamo mai visto in quasi un secolo», ha detto David Hathaway della Nasa. Ma questa anomalia solare non è soltanto un fenomeno curioso, ma un cambiamento che potrebbe influenzare il clima sul nostro pianeta e che è strettamente collegato al riscaldamento globale.

Il Sole è infatti la prima forza del sistema climatico della Terra, che influenza i modelli di circolazione atmosferica e oceanica, e per questo è un componente chiave dell’effetto serra. Ma c’è un altro fattore da considerare. Storicamente, quando il Sole è stato più tranquillo, la Terra si è raffreddata. Il più recente periodo di prolungata tranquillità risale a circa un secolo fa, quando nel 1913 si registrarono ben 311 giorni senza macchie. Andando molto più indietro nel tempo si arriva al cosiddetto “minimo di Maunder”, ossia al periodo a cavallo tra il 1645 e il 1715 indicato oltre un secolo più tardi dall’astronomo inglese Edward Walter Maunder come la minima attività delle macchie solari mai registrata.

Un periodo che coincise con la "piccola era glaciale", ossia con il brusco abbassamento della temperatura nell’emisfero settentrionale avvenuto fra ‘600 e ‘700.

Al contrario, per tutto il 20esimo secolo il Sole è stato insolitamente attivo, con il suo picco massimo nel 1950 e alla fine del 1980. Secondo Dean Pensel, scienziato dells Nasa, quando "il Sole è diventato sempre più attivo nello stesso tempo la Terra si è riscaldata".

Se questo fosse vero, in barba a tutte le preoccupazioni sul riscaldamento del nostro pianeta, non è escluso che siamo in procinto di entrare in un un’altra era glaciale. A sostenere questa ipotesi è stato anche il geofisico e ingegnere astronautico Phil Chapman, primo australiano a diventare un astronauta della Nasa, il quale ha studiato le rilevazioni dell’Osservatorio solare ed eliosferico degli Stati uniti. Secondo lo scienziato, contrariamente ai timori sul riscaldamento globale, la temperatura terrestre è rimasta stabile o è leggermente diminuita nell’ultimo decennio, nonostante il continuo aumento di concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera, e ora la temperatura globale sta rapidamente diminuendo. Tutte e quattro le agenzie che registrano la temperatura della Terra, tre in Usa e una in Gran Bretagna, riferiscono che questa è diminuita di 0,7 gradi Celsius nel 2007, il cambiamento più rapido finora registrato con strumenti, che ci fa tornare alla temperatura del 1930.

«Se la temperatura non torna presto a risalire, dobbiamo concludere che il riscaldamento globale è finito», ha detto lo scienziato. Non vi è dubbio che una prossima piccola era glaciale sarebbe molto peggiore della precedente, e più pericolosa del riscaldamento, poichè la popolazione mondiale è molto più numerosa e dipende da poche aree agricole temperate. Lo scienziato propone misure preventive, o ritardanti, come percorrere con bulldozer in Siberia e in Canada le distese di neve, per renderla sporca e meno riflettente.

«La mia valutazione – ha detto - è che vi sia una probabilità di almeno il 50 per cento che nei prossimi decenni si assista ad un significativo raffreddamento, piuttosto che ad un riscaldamento». Questo significa che o rischiamo di entrare in una nuova era glaciale oppure che il riscaldamento globale causato dalle emissioni venga annullato da questo "raffreddamento solare". Per il momento entrambe le ipotesi rimangono aperte.

Fonte


questo oggetto è tratto da Da Cuore a Cuore
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