Reiki e denaro – Intervista a Sensei Hyakuten Inamoto
Un’ interessante intervista a Sensei Hyakuten Inamoto sul Reiki e denaro, di Pamela Miles.
Fonte: Reiki Healing and Money with Hyakuten Inamoto
Articolo pubblicato qui
Traduzione di Maria Grazia Mauri
Reiki e denaro: Una conversazione con Hyakuten Inamoto
Pamela Miles: I praticanti di Reiki occidentali sono spesso a disagio e nascono incomprensioni sui soldi e sulla pratica spirituale. Per cortesia, può spiegarci qualcosa sul valore del denaro?
Hyakuten Inamoto: Il denaro è al di là di buono o cattivo, è neutro.
La questione è: come lo usiamo. E ‘ giusto guadagnare molti soldi.
Se usiamo i soldi non solo per il nostro interesse, ma per il bene della gente, per la condivisione, il denaro diventa un buon denaro. Se lo usiamo solo per il nostro interesse, allora il denaro non è un bene.
La mia opinione personale è che è un bene per noi guadagnare soldi.
Non dobbiamo sentirci colpevoli.
Il costo del Reiki ai tempi di Usui e Hayashi
PM: Come nativo giapponese residente a Kyoto, Lei è in grado di risalire alla storia e alla pratica del Reiki.
Può spiegarci come era strutturato il costo del Reiki ai tempi di Usui e di Hayashi?
HI: Al tempo di Usui Sensei e Hayashi Sensei, costava molto diventare un praticante di Reiki. Solo i ricchi potevano permettersi di diventare praticanti Reiki di Primo e Secondo livello.
La Gakkai è una associazione di appartenenza, per imparare la pratica Reiki nella Gakkai, è necessario diventarne membro. Un membro si lamentò fin dall’inizio: ” Perché fanno pagare così tanti soldi ? Reiki è un dono del cielo, perché costa così tanto? ”
Così lasciò la Gakkai dopo due anni .
PM: Perché Usui e Hayashi facevano pagare così tanto?
HI: Io non so perché Usui e Hayashi facevano pagare così tanto. Hayashi faceva pagare 50 yen in quel periodo. I suoi workshop duravano cinque giorni con un minimo di 10 studenti. A quel tempo, erano un sacco di soldi.
Ho chiesto alla mia insegnante, la signora Yamaguchi: ” Che cosa si poteva fare allora con 500 yen? ”
Lei ha risposto che si poteva acquistare una piccola casa.
Ho così compreso che la signora Takata apprese il metodo tradizionale giapponese molto costoso, con insegnamento per lo più orale.
PM: Dove ha preso queste informazioni ?
HI: Ho raccolto le informazioni dai diversi membri Gakkai, tra cui Hiroshi Doi .
Sul Monte Kurama, nel marzo 1922, Usui raggiunse l’illuminazione. Poi tornò a Tokyo, e nel mese di aprile, Usui aprì la Gakkai.
Usui disse che nessuno glielo insegnò, non studiò per ottenere questa capacità; se non mi sbaglio, ho compreso che sviluppò questa arte di guarigione, non prima di salire sul Monte Kurama, ma dopo.
Successivamente, Usui iniziò a insegnare nel suo dojo. Non c’era alcun costo stabilito per ricevere un trattamento.
Usui divenne noto per la guarigione con le mani, ma non era l’ unica persona ad offrire l’energia di guarigione con le mani, lui però era molto conosciuto.
Le persone di altre città lo invitavano ad andare da loro ad insegnare e lui viaggiava molto, perché voleva condividere questo dono con il maggior numero di persone possibile; forse lavorò troppo duramente, e morì nella zona di Hiroshima, durante un viaggio.
Non sappiamo come si comportava, ma viaggiò sempre con mezzi navali, perché la marina imperiale del Giappone sosteneva la Usui Reiki Ryoho.
Cultura e denaro giapponese
PM: Può spiegarci la prospettiva culturale giapponese sul denaro e la spiritualità.
HI: io non conosco il punto di vista di Usui Sensei sul denaro, ma per i giapponesi, in generale, c’è qualcosa di negativo intorno al denaro. In Giappone, non si parla di soldi faccia a faccia. E’ considerato maleducato parlare direttamente di soldi.
Naturalmente tutti sanno che ci sono i soldi, ma non ne parlano apertamente. C’è una certa riluttanza culturale nel parlare di soldi apertamente, perché la cultura giapponese identifica il denaro come qualcosa di sporco. Potrebbe essere la sensazione che il denaro è la radice di ogni male.
Personalmente non sono d’accordo, il denaro non è la radice di tutti i mali. Il denaro è neutro, non è buono o cattivo. Tutto dipende da come usiamo i soldi, e dalle situazioni.
PM: E ‘ esatto dire che i giapponesi non hanno aspettative sulla formazione spirituale, che secondo loro dovrebbe essere gratis?
HI: Io personalmente non credo che la formazione dovrebbe essere gratis. Gratis non va bene. Se riusciamo ad ottenere qualcosa gratuitamente, non lo apprezziamo molto.
Il punto non è quanto paghiamo, se paghiamo un po ‘di soldi per qualcosa, rappresenta un gesto di apprezzamento per ciò che riceviamo.
La mia sensazione personale è, senza costi, senza alcun costo, non va bene.
Non sono d’accordo con questo approccio.
Solitamente, faccio pagare qualcosa per un trattamento, ma dipende anche dalla situazione. Se una persona non ha soldi, è molto povera, offro Reiki come una mia benedizione, una mia donazione, un mio contributo .
Quando si tratta di classi di insegnamento, ovviamente faccio pagare un costo. Non voglio insegnare a praticare Reiki senza pagare. Forse uno studente non può permettersi di pagare per intero, forse può permettersi solo il 10%. Potrei dire che va bene.
Per me, pagare un costo, equivale a un gesto di apprezzamento. Se possono permettersi la cifra stabilita, non è la quantità di denaro, è il loro apprezzamento. Ma mai totalmente gratis, soprattutto non per classi di Reiki.
PM: Quindi ho compreso bene, Lei fa una distinzione fra il costo di un trattamento e per la formazione?
HI: Sì, ritengo che sia diversa l’importanza dell’insegnamento Reiki dal trattamento Reiki.
Gli Insegnamenti spirituali sono disponibili in Giappone sia gratis che a pagamento, ma gli insegnanti spirituali in Giappone tendono a far pagare qualcosa. Usui e Hayashi lo sapevano.
PM: E’ noto che Usui e i suoi studenti praticarono anche gratuitamente i trattamenti Reiki, per esempio dopo il terremoto di Tokyo, quando c’era un disastro o una situazione di emergenza,
HI: Sono d’accordo.
PM: Cosa imparò dalla signora Yamaguchi, la sua Master Reiki, sui costi e sul denaro?
HI: La signora Yamaguchi non disse mai nulla sui soldi. Quando lei mi rispose : “Va bene, ho intenzione di insegnartelo “, allora le chiesi quanto avrei dovrei pagare. Lei mi disse: ” Lascia perdere i soldi, sono felice di condividere la pratica di Reiki con Te. ”
Ma non fui d’accordo su questo, così le offrii un dono non in forma di denaro, e lei lo accettò.
Forse, se non in forma di denaro, siamo almeno in grado di offrire qualcosa, come un gesto o un segno di apprezzamento e rispetto.
PM: La signora Takata visse nella tenuta di Hayashi, dove si trovava la casa di famiglia e la clinica Reiki. Qual è il significato di questo gesto? E’ insolito questo accordo?
HI: Questo fu un accordo molto particolare, e un significativo riconoscimento che Hayashi sensei riconobbe alla signora Takata, quello di essere una studente speciale.
Può anche significare che la signora Takata fu una persona molto speciale. Per questo Hayashi la invitò a vivere con la sua famiglia.
Questo è ciò che penso.