Fonte: Reiki to Students’ Rescue: Research
Reiki, un tipo di pratica energetica utilizzata da molti terapeuti e massaggiatori, sembra essere promettente per trattare lo stress, secondo una nuova ricerca.
Dei ricercatori inglesi hanno fatto un esperimento per determinare se i partecipanti (studenti universitari) avrebbero avuto benefici relativi alla salute e al benessere dopo aver ricevuto Reiki, rispetto a un gruppo di controllo che non avrebbe invece ricevuto Reiki.
I partecipanti furono sottoposti a trattamenti di 10 / 20 minuti per un periodo di 12 settimane. Reiki fu inviato da uno sperimentatore che sedeva dietro ai partecipanti intenti a rilassarsi. Prima e dopo queste sedute fu chiesto ai partecipanti di dare una valutazione del loro stato di salute, umore e qualità del sonno e fu misurato il cortisolo
nella saliva.
Mentre il gruppo sottoposto a Reiki mostrò una tendenza a una riduzione di sintomi di malattia, il gruppo non sottoposto a Reiki mostrò invece un sostanziale aumento di essi. Il gruppo sottoposto a Reiki mostrò inoltre una leggera riduzione dei livelli di stress, anche se in media esso aveva livelli iniziali di malattia e di stress maggiori.
Un metodo per impedire ai partecipanti di capire se avessero ricevuto o no Reiki fu inoltre testato, sfruttando il fatto che il trattamento era a distanza (quindi senza contatto). Fu chiesto ai partecipanti di concentrarsi su esercizi di auto-ipnosi e di rilassamento e si tennero nella stessa stanza sia i soggetti sottoposti a Reiki sia quelli che non lo ricevevano, ottenendo effettivamente che i partecipanti non riuscissero a determinare se fossero o meno nel gruppo Reiki.
I ricercatori hanno concluso che i trattamenti Reiki riescono a impedire il calo dei livelli di salute a cui sono normalmente soggetti gli studenti nel corso dell’anno accademico.
I risultati dello studio, riassunti nell’articolo “A randomised controlled single-blind trial of the effects of Reiki and positive imagery on well-being and salivary cortisol” sono stati recentemente pubblicati nella rivista Brain Research Bulletin.