Zhineng Qigong e gli occhi durante la pratica
È importante nel Zhineng Qigong fare pace con se stessi durante la pratica, creando felicità e un buon “stato di Qìgong” ma cosa e come dobbiamo fare?
In generale, si dovrebbe “sorridere con gli occhi” mentre si pratica, tuttavia il vero sorriso non può limitarsi a prestare attenzione solo agli occhi e alle sopracciglia, non bisogna essere felici solo all’esterno, ma anche e soprattutto all’interno. L’occhio, spesso descritto dai poeti come lo “specchio dell’anima”, rappresenta un ponte tra il mondo interiore e quello esterno, e questo è valido anche nel Zhineng Qigong.
Gli antichi praticanti cinesi di Qigong dicevano: “ Ovunque va lo sguardo, va anche il cuore, e ovunque va il cuore, va anche il Qì”, ( dal “Xing Ming Gui Zhi”, testo della Dinastia Ming), con riferimento al fatto che il Qì segue lo sguardo durante la pratica, inoltre, credevano che gli occhi fossero i pionieri del cuore e che il meccanismo del cuore fosse negli occhi perché l’essenza dei cinque organi e dei sei visceri è concentrata negli occhi. Dalla Medicina Tradizionale cinese sappiamo che gli occhi riflettono le condizioni del Fegato, lo spirito esce ed entra attraverso di essi, quindi chiudere gli occhi è anche un metodo importante per calmare il proprio spirito durante la pratica.
Gli occhi sono il punto di incontro dei meridiani Yin Qiao Mai e Yang Qiao Mai (2 meridiani straordinari), sono la via attraverso la quale il Qì difensivo entra ed esce dal corpo. Per questo motivo, i praticanti di Qigong prestano attenzione alla regolazione degli occhi: i praticanti di arti marziali mimano uno sguardo feroce con le sopracciglia alzate, per disperdere il Qì difensivo verso l’esterno e rafforzare i muscoli e le ossa per affrontare il nemico; i praticanti del Qigong per favorire la salute invece preferiscono uno sguardo calmo e tranquillo, in modo che il Qì difensivo venga attirato e trattenuto all’interno, nutrendo i cinque organi e prolungando la vita. Anche tra le diverse scuole del Qigong per la salute, le esigenze degli occhi sono diverse. I principianti non dovrebbero confondere le diverse pratiche, poiché tutte hanno le loro tradizioni e i loro insegnamenti.
Dunque, quanto sono importanti gli occhi anche nel Zhineng Qigong?
Il Dr Pang Ming ha spiegato come fare a praticare in uno stato di felicità interiore, partendo dall’inizio della pratica, dove gli occhi giocano un ruolo molto importante.
Per prima cosa… dove guardare?
Quando iniziamo la pratica, durante la composizione del Campo di Qì, guardiamo lontano, all’orizzonte, con gli occhi ben aperti, nel punto in cui il Cielo e la Terra si incontrano, lo sguardo ha la funzione di guidare il Qì, i maestri cinesi ci dicono di fissare un invisibile punto immaginario di energia all’orizzonte, a circa un metro davanti a noi, e di concentrare la mente, senza sbattere le sopracciglia, ma perchè?
I miei Maestri Dr Lv Junfeng e Master Tao Qingyu mi hanno spiegato che questo metodo è stato insegnato dal Dr Pang Ming e fa parte del Qigong Tradizionale Cinese, bisogna fissare il punto invisibile più a lungo possibile, per educare la mente a concentrarsi in modo efficace. Quindi, la visione è concentrata lontano, non importa se scendono delle lacrime (Yanlei in cinese) o altre impurità, anche le lacrime e le secrezioni degli occhi diventano un mezzo per espellere la malattia dal corpo, infatti la pratica ripetuta di questo esercizio può lenire diverse malattie degli occhi e anche le malattie interne.
Come lenire le malattie degli occhi passando attraverso gli stessi occhi?
Molto semplice: dopo aver guardato verso il punto d’incontro tra Cielo e Terra, invece di riportare lo sguardo indietro, bisogna fissarlo, concentrando tutta l’attenzione sullo sguardo dritto verso l’orizzonte senza sbattere le palpebre; dopo aver tenuto gli occhi aperti per due o tre minuti, ci sarà una secrezione di lacrime e altri liquidi, non fateci caso. La tecnica, praticata con costanza, può alleviare diverse malattie degli occhi, come miopia, ipermetropia, cataratta, glaucoma, malattie della retina, ecc.
Quando chiudiamo gli occhi, riportiamo indietro delicatamente la visione verso l’interno. Questo serve anche per facilitare uno stato profondo di pratica, in cui tutti i sensi sono rivolti verso l’interno. Se gli occhi non vengono chiusi lentamente, durante la pratica potrebbero sorgere pensieri sparsi. In questo caso, bisogna di nuovo aprire gli occhi lentamente, guardare dritto verso l’orizzonte e poi richiuderli seguendo la procedura corretta, ma chi pratica Zhineng Qigong queste cose già le sa. Se i pensieri sparsi non sono stati completamente eliminati, questo procedimento può essere ripetuto più volte finché la mente non è calma e serena. Il Dr Pang scrive che gli occhi devono sembrare come delle luminose tende appese, le palpebre devono essere leggermente abbassate, lasciando solo una fessura (linea) da cui filtra la luce. Lo sguardo interiore deve poi essere concentrato sulla parte del corpo in cui si sta praticando l’esercizio.
La chiusura degli occhi dovrebbe iniziare dagli angoli esterni; i principianti possono allenarsi a farlo usando il dito indice per premere l’angolo esterno dell’occhio e poi lasciare che la palpebra superiore scenda lentamente per incontrare quella inferiore. Due sono i modi in cui si possono incontrare: uno è quello di lasciare una sottilissima linea di luce, cioè le palpebre non sono chiuse completamente; attraverso questa linea di luce, si può stabilire una connessione tra il Qì interno del corpo e il Qì della natura, che favorisce la concentrazione mentale e la mobilitazione del Qì. L’altro metodo consiste nel chiudere le palpebre completamente, senza lasciare luce, favorendo la tranquillità mentale. Il metodo da utilizzare può essere scelto in base all’esperienza personale. Una volta che gli occhi sono chiusi, occorre mantenere i bulbi oculari fermi e non muoverli. Quando gli angoli degli occhi sono rilassati, il sangue e il Qì fluiscono meglio e possiamo percepire la bellezza, che arriva fino al cuore. In passato, la maggior parte degli esercizi del Qigong utilizzava la mente per condurre il Qì (领气 / ling Qì), mentre Zhìneng Qìgong utilizza la mente per indurre il Qì. Qual è la differenza? Condurre il Qì è la stretta integrazione tra mente e Qì, e la mente è usata per condurre il Qì, per muovere e cambiare il meccanismo e le trasformazioni del Qì. Indurre il Qì significa porre la mente nel luogo in cui è richiesto il Qì, muovere il Qì in una certa direzione, influenzando così i cambiamenti nel meccanismo del Qì.
La chiusura degli occhi è anche un processo di concentrazione e di condensazione della luce spirituale. Usando la mente per riportare indietro lo sguardo dalla natura, la mente e lo sguardo si uniscono negli occhi e si può percepire una linea di luce negli occhi dopo averli chiusi: questa è la luce spirituale. Con le palpebre leggermente abbassate, i bulbi devono essere sempre in piano, come se guardassero ancora dritti all’orizzonte, ed occorre mantenerli dritti senza abbassarli durante la pratica perché questo ha un forte impatto sul Qì. Infatti, se gli occhi rimangono in piano e non si abbassano, quando porteremo il Qì all’interno, entrerà direttamente nella mente e collegherà il Qì fisico alla nostra mente (Shen).
Dopo un adeguato allenamento, la luce spirituale può avere effetti curativi e aiutare ad eliminare i pensieri dispersi. Durante la pratica, chi mantiene l’attenzione nel Dantian superiore può dirigere la luce spirituale verso l’alto; chi mantiene l’attenzione nel Dantian inferiore può dirigere la luce spirituale verso il basso. Nell’antichità si diceva che chi dirigeva la luce spirituale verso l’alto “guardava a sud e osservava la Stella Polare”, che è un buon metodo per raccogliere la vista e l’udito; chi dirigeva la luce spirituale verso il basso “illuminava l’oceano primordiale con la luce spirituale”, che è un metodo meraviglioso per rafforzare il Qì e aggiungere l’essenza. Questo è ciò che lo “Zhuangzi” definisce “incontrare lo spirito senza usare gli occhi”. Mantenendo lo sguardo (anche chiudendo gli occhi), si può mantenere l’attenzione; se lo sguardo è rivolto verso l’alto, i bulbi oculari si muoveranno verso l’alto.
Un praticante dovrebbe spesso esercitarsi in questo senso, la prima cosa da fare è essere felici e rilassati durante la pratica. Se siamo in uno stato emotivo particolare, possiamo rilassarci subito nella fase del rilassamento durante la composizione del Campo di Qì e il cuore può diventare improvvisamente chiaro e luminoso. Questo metodo di regolazione della mente è importante, Zhineng Qigong è molto attento nel rilassare il corpo perché sa che in un corpo rilassato anche i blocchi possono sciogliersi e il Qì può fluire liberamente e senza ostacoli. Il Dr Pang lo ha ripetuto più volte ai suoi studenti come utilizzare questo esercizio, consigliando di praticandolo spesso e di far emergere il sentimento di gioia dall’interno.
Rilassando la zona tra le sopracciglia, la radice del naso e gli angoli interni degli occhi, il Qì e il sangue entreranno più facilmente nel cervello. Anche se il sangue e il Qì non sono abbondanti nel corpo, rilassando questa zona e regolandola spesso, si avrà una sensazione di benessere nel cervello. Poi possiamo diffondere questo benessere a tutto il corpo e, senza accorgercene, saremo felici e gioiosi. Nel passato i maestri di Qigong dicevano “sorridi, sorridi, sorridi…” durante la pratica, e che il sorriso doveva essere fatto partendo dalla pelle, altrimenti la gioia non sarebbe stata profonda, e questo va fatto partendo anche dagli angoli interni degli occhi, così da rilassarsi verso l’esterno, le sopracciglia si aprono e sorridono, dai bulbi oculari durante la fase di rilassamento, fino al cuore.
Ogni emozione ha una certa attività, come la gioia, la rabbia, la tristezza, il dolore e la paura, tutte legate a determinate parti del corpo e degli organi interni. Se vogliamo mantenere uno stato d’animo felice, dobbiamo sempre prestare attenzione a regolare questa zona, senza aggrottare le sopracciglia. Portare la visione all’interno è un modo molto importante per osservare dall’interno e attraverso l’osservazione, l’osservatore rilassa il suo corpo, ed anche gli occhi possono dirigere il Qì, quando la visione è interna si mantiene il Qì all’interno, se lo indirizziamo con la mente nelle varie parti del corpo osservandole, possiamo cambiare anche lo stato degli organi e delle varie malattie. L’osservatore cambia se stesso osservandosi in uno stato di rilassamento e di quiete, non ha limiti nell’osservarsi dall’interno e lo fa usando il Palazzo Shenji, vedi dove è collocato leggendo qui
Inoltre, facendo questo esercizio con gli occhi ci aiuta a sviluppare le nostre super abilità: possiamo fissare il nostro sguardo su un dito, e arrivare a sfocarlo fino a quando il dito scompare dalla nostra vista, e allora vedremo una sfera di Qì, come spiega il mio Maestro Dr Lv in questo video.
“Ogni singola persona vivente su questo pianeta possiede due occhi unici. Dentro a questi occhi si nasconde un Universo.”
MICHAEL PITT
Buona pratica!
Maria Grazia Mauri